A Frontino, nell’alto Montefeltro, sorge una cooperativa sociale agricola nata dalla passione dei frati minori e una piccolissima fraternità OFS di Montefiorentino, custodendo il luogo e il carisma del Padre San Francesco.
di Rosaria Pignataro
Qualche anno fa i frati, da sempre attenti ai bisogni del territorio in cui il Signore li chiama ad operare e sollecitati dall’enciclica Laudato si’, hanno deciso di avviare un progetto di cooperativa agricola sociale, offrendo i terreni e il bosco intorno al convento ed anche un fabbricato, da utilizzare come sede per piccoli laboratori di lavorazione di prodotti locali, come salumi e formaggi, e per la loro vendita. L’intento era quello di aiutare le persone a realizzare un sogno e nel contempo ritrovare uno stile di vita dignitoso sotto il profilo economico, con la convinzione che attraverso l’impegno personale e della comunità fosse possibile, come sottolineato dal guardiano del convento frate Pierluigi alla presentazione del progetto, “costruire un modello economico che valorizzi la tradizione locale, basato sui valori della generosità, della condivisione, delle prospettive future e del rispetto di tutto quello che Dio ha messo nelle nostre mani”.

Tutta la fraternità OFS, pur non avendo ancora chiaro quale fosse il proprio ruolo, ha accolto la proposta con entusiasmo e la risposta è stata, ancora una volta, “eccomi!”: come sempre il Signore indicherà la strada. Alcuni di noi hanno aderito come soci volontari e tutta la fraternità ha dato la disponibilità a rendersi utile; anche l’OFS regionale ha sostenuto l’iniziativa con il progetto “Penelope” relativo al lavoro nell’ambito del più ampio progetto OFS Marche.
L’avvio della cooperativa non è stato facile: c’erano molte idee, forse troppe, e poca esperienza, a fronte di un iter burocratico molto complesso; nonostante questo siamo andati avanti con speranza e determinazione, cercando di discernere e riconoscere il disegno di Dio. Ed ecco che, inaspettatamente, sono iniziate ad arrivare generose donazioni, segno che il progetto era buono e che il Signore ci aveva indicato la strada giusta. Una delle donazioni arrivava dalla famiglia di Mattia, un giovane che il Signore ha chiamato a sé, la quale ci chiedeva di realizzare il sogno di quel figlio che non è più tra noi: allevare alpaca.

Era l’autunno del 2018. Abbiamo subito sistemato gli spazi per accogliere gli alpaca, acquistati con la donazione, ed abbiamo assunto un operaio: il primo atto generativo era compiuto. I lavori sono poi proseguiti velocemente fino a creare uno spazio così bello da meritare di essere condiviso, così è nata l’idea della fattoria didattica “Il sogno”. Cinque soci della cooperativa hanno frequentato un corso di formazione per operatori di fattoria didattica e nella primavera successiva sono iniziate le visite. Fino all’autunno del 2019 i sentieri del bosco e gli spazi della fattoria si sono riempiti delle voci festose di tanti bambini della scuola dell’infanzia e della primaria, come anche di gruppi di famiglie. Attraverso un percorso botanico sensoriale nel bosco, intitolato a san Francesco, il contatto ravvicinato con animali comuni e meno comuni, la possibilità di realizzare laboratori, dalla manipolazione della lana alla panetteria, nei giovani ospiti si è risvegliato il senso di meraviglia e il rispetto del creato.

Nella stessa estate abbiamo fatto la prima tosatura degli alpaca, che nel frattempo erano diventati ben 10 grazie ad altre donazioni. Molte sorelle della fraternità hanno cominciato a lavorare la morbida fibra creando cappelli, sciarpe e altri capi che poi abbiamo venduto in un piccolo mercatino natalizio. Certo, erano piccoli guadagni, ma si aveva già il senso di una piccola economia in movimento. Purtroppo nella primavera del 2020 è arrivata la pandemia ed abbiamo dovuto annullare tutte le visite delle scolaresche alla fattoria, ma abbiamo ripreso in estate con visite e laboratori per piccoli gruppi, prevalentemente turisti, numerosi nella nostra zona lo scorso anno.
Tutte le altre attività non si sono fermate: sono proseguiti i lavori di ristrutturazione dello stabile che ora ospita un laboratorio di pasta artigianale prodotta con le farine che forniscono i vari soci ed uno per la preparazione di marmellate e affini; c’è poi un piccolo spaccio dove i visitatori possono trovare le delizie di Montefiorentino e i manufatti con la pregiata fibra di alpaca. Attualmente sono in corso i lavori per un piccolo laboratorio di filatura e tessitura.
Tutto questo è stato possibile grazie alla generosità di tanti donatori e al lavoro di tanti volontari: il progetto sta decollando con tante possibilità di lavoro inclusivo, e accanto all’operaio tuttofare della prima ora la cooperativa ora dà lavoro a 3 ragazzi fragili, un operatore di comunità, un giovane pastaio e tanti altri giovani per prestazioni occasionali. Il sogno di Mattia è diventato una realtà carica di frutti e prospettive. •
